Quanto io rammento i vati da Fiorenza!
Cino, il bòn Lapo e il Cavalcanti, ancora!
In liturgia di preci, ai Vespri, allora
noi si osannò sia gaudio 'e penitenza; 4
simile è il borgo di san Piero a mensa
ove si cibi, l'alma, da Dio ognora;
Egli le rimembranze nobil dòra
e, ovunque, Ei bèa di carità e clemenza. 8
Madonna Sua, Beatrice Portinari,
in santa Margherita antiochiana
con madre Licia e monna Tessa è grazia 11
da Maria santa, ed ella dai sì cari
Toni divini dal bel Sir Che spiana
la via ai Suoi raggi, che nei Cieli spazia... 14
....piangan d'amor Val d'Elsa, e Val di Chiana. 15
Questo sonetto celebra le odi del Vespro, quando le 'donne nobili in animo, fiorentine, adivano in santa Margherita d'Antiochia, glorianti il Sire dei Cieli. Era mediante santa Maria, che 'elle gentilissime effondevano la grazia dal Sommo. Dante mi insegnò ad onorare Iddio in loro.
con vercondia deferentissima, Vaibhava dasa.