Ci fu un tempo, che ebbe inizio e fine, in cui gli uomini non ebbero l’amore.
Cominciò quel tempo quando due rette parallele si incontrarono e l’infinito finì, e la luce prese a viaggiare all'inverso nello spazio, andando dal buio alla fonte.
Nessuno si accorse delle due regole invertite, e si continuò a mettere i treni sui binari e ad accendere le lampade nelle notti.
Alle stazioni di arrivo le folle in attesa erano sempre più grandi, fino a svuotare le città, e di giorno si brancolava nel buio, scontrandosi come tra ciechi.
Poi scomparvero tutti i treni del mondo, e non ci furono più il giorno e la notte, e gli uomini erano come ombre senza soli.
Tutto il resto del mondo andava come sempre, e lentamente gli uomini si adattarono a quella nuova vita.
Un giorno comparve alla vista di tutti un punto, ma sembrava che lo si vedesse dall'interno, come se quel punto fosse un cielo finito senza luce.
Fu allora che gli uomini, guardandosi all'interno di quel punto, si videro.
Tutti erano vecchi ed avevano la stessa età, una età senza vita, come se il tempo non andasse più avanti, e neppure indietro.
Tutto era fermo.
Per continuare, presi una matita e da quel punto tracciai due binari su cui lanciai un trenino che avevo tenuto nel cassetto dei ricordi, e colorai di luce il cielo di quegli uomini senza età.
E fu amore di uovo.