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Si è avvertito abbandonato Il mio giardino pensile, pur se ad orario l’annaffio non è mancato, avrà sentito la mia stretta al cuore quando sono tornata? (nella veranda l’eco di rimuggiti e tracce di merli… sdegnati)
Con devozione ho reciso il seccato spargendolo a fior di terra, pregando l’ibisco di sbocciare ancora una volta stamani l’ha fatto (è color ruggine intorno all’unico pistillo).
Stanno dicendo che arriveranno temporali tropicali, il tramonto ieri ha fatto una prova, un disco nero e soffiante ha coperto la volta (aprirò ombrelloni a sequenza o ci ricoveriamo fra le pareti)
Nel cesto suntuoso, d’intreccio pregiato ancora è esposta l’ultima colta di Nannarella prima di andare a fare un esame, (vestita da contadinella... vuole commuovere il prof.?)
Mi racconterà, col suo brio napoletano cosa avrà detto il Chiar.mo Prof. di Cattedra, intanto mi vedo concertare una cena in padella: tre birilli di pollo, sei pezzi di cotarda, tre patatone appena sterrate e un peperone rosso (abbiamo ospiti chiede il coniuge, preso dagli scacchi davanti allo specchio)
Ecco, Mario carissimo, ho scritto nero su bianco la rentrée sui Colli Romani come desideravi, se riesco ti mando una foto dell’apparecchiata (anche i miei occhi amano vedere… toccare si può sognare)
° ° ° ° (da: “Giorni che vorrei... che aspetto di vivere”, una raccolta di qualche anno fa)
...non sono un Poeta, interpreto ciò che avverto narrandomelo, narrandolo