Ti capiterà di sentire il cuore scoppiare. Ti chiederai il perchè di quell'ammasso di cellule, di quella funzione così vitale da portare a termine, nel tempo. E spesso ti mancherà una risposta perchè non riuscirai a spiegarti quel dolore, come possa essere possibile che arrivi così in profondità da toglierti il respiro. Ti accorgerai di quella fatica immensa per riemergere, per tornare in superficie, qui, proprio qui, dove tutto si presenta con la sua concretezza, tangibilità e tu nonostante questo, continui a sentirti uno straniero in una terra sconosciuta. Perchè non vuoi accettarla. Non vuoi. Dovresti riconoscerne gli aspetti - infiniti - a comporre quella verità di mille e mille sfaccettature che proprio non ti riesce. Dovresti metterci il male dentro la visione e ti senti un crociato del medioevo a volerne parlare o un marxista-leninista dei tempi scorsi che non sai se fa più ridere o piangere. Ma il male viene anche descritto come una necessità del divenire, del percorso di evoluzione personale, interiore, di crescita della coscienza. Se non diventi cosciente della tua zavorra o semplicemente della tua parte oscura che pure vive in te, c'è veramente poco altro da fare, praticamente niente. Resta il prezzo da pagare, forse il debito della vita che ci è stata donata, o semplicemente l'opportunità di sperimentarne il valore cosi com'è, a prescindere - quasi zen il pensiero che aleggia si potrebbe sospettare.
Allora deciderai di donare il tuo cuore. Forse. E ti sembrerà che il tuo grande amore sia proprio il giusto destinatario di quel dono, anzi potrebbe essere addirittura l'unico. Ma ti invito a non crederci, mai, anche se questa dolce, dolcissima illusione dovesse essere la tua più intima ragione d'esistenza, t'invito a riflettere e a porgere altrove il tuo sguardo.
Così ho fatto, devo dirtelo. Ho donato il mio cuore a chi m'ha dato la vita - la sorgente primaria, che viene prima dei miei effettivi genitori, molto molto prima in un tempo e in un luogo che non so - perchè ho fede che sia in buone mani, che possa fare meglio di quanto possa fare io, che proteggerà quell'ammasso di cellule e gli darà un sapore nuovo, una vita nuova, come una promessa, l'ultima.